Nel
post-Lucca ci si sente sempre un po' combattuti tra una stanchezza
immensa, la soddisfazione per gli acquisti e una malinconia abissale.
Oddio, forse quest'anno un po' meno malinconia. Non per gli amici, che quelli
mancano sempre, più che altro per l'ambiente. Per l'atmosfera. Il
Lucca Comics non è più lo stesso, temo. Forse è stato The Big Bang
Theory, forse è stato il successo dei film Marvel, però quest'anno
l'ho trovata snaturata. Non più un affollato crogiolo pieno di
allegri nerdacchioni finalmente liberi nel proprio habitat naturale, ma un
miscuglio di ingombranti famigliole a spasso, adolescenti scassapalle il
cui momento più acuto di nerdaggine l'hanno avuto guardando Iron Man
al cinema e... beh, basta così. Ma erano così tanti... e lo so, è
un po' campanilista da parte mia, però mi scoccia un sacco. Saranno
più di dieci anni che vado a Lucca e l'ho sempre considerato un po'
un nido felice e protetto in cui noi diversamente-normali siamo
liberi di scorrazzare senza preoccuparci di nulla, fare inside jokes
bruttissime ad alta voce, vestirci male etc . Invece quest'anno è
stato un po' come se avessero deciso di portare i cani da caccia a
fare i bisogni nel bosco, vicino alla tana delle volpi. Come andare a
vedere una partita e scoprire che lo stadio è stato occupato per
metà da un branco selvatico di figli dei fiori che suonano
paciosamente la chitarra. Cioè... non so, è stato strano e basta.
Mi sono sentita meno 'a casa' del solito.
Tralasciando
gli amici, ci sono stati gli acquisti. Tanti. Cristo, tanti. E poi
l'incontro con Luca Tarenzi e Francesco Dimitri, al
quale ho assistito con Salomon
e (fortunosamente incontrata davanti alla sala) con Daze.
Di
che parlo, prima di tutto? Dell'incontro? Beh, è stato
interessantissimo. Peccato che io mi fossi – tanto per cambiare –
dimenticata il connubio bloc-notes+penna e che mi ricordi ben poco.
Parlavano del fantastico, però, in tutte le sue declinazioni e del
modo in cui è stato cambiato dalla tecnologia. Di come i cellulari
abbiano massacrato i romanzi d'avventura in ambientazione moderna,
visto che ormai al primo problema basta una chiamata e siamo a posto.
Di come gli autori possano ora rapportarsi in modo diretto e
amichevole coi lettori, di come le case editrici debbano ancora, in
qualche caso, capire quello che è successo nel mondo e come usare la
tecnologia. Dimitri, tra l'altro, ha insistito moltissimo per
pubblicare la versione ebook del suo ultimo libro, L'età sottile,
senza DRM. Ecco, l'ho trovato un grande gesto di fiducia verso i
lettori da parte sua.
È
stata una chiacchierata lunga e interessantissima di cui mi spiace
non poter dire di più. C'entrava la narrativa, però. E la sua
evoluzione. E i videogiochi. E Joss Whedon e Buffy e Supernatural,
The last of us, Tolkien, Game of Thrones... un miscuglio. Che poi è
bello quando una discussione si anima al punto di andare per i cavoli
propri. Mi sono piaciuti un sacco.
Infatti
io e Salomon siamo corsi allo stand in cui vendevano i libri di
Dimitri&Tarenzi per farne incetta. Tra l'altro la standista –
non gliene faccio una colpa, sarà stata ben stanca – aveva fatto
male i conti e rischiava di farmi pagare quei 20 euro in più, ma
vabè.
Piccola
parentesi, però. Io non riesco a concepire il titolo del secondo
libro di Tarenzi che mi sono presa. Il primo, Il sentiero di legno
e sangue, ha un titolo bellissimo ed è bello dire 'Ah, io mi sono presa IL SENTIERO DI LEGNO E SANGUE'. Ma Quando il diavolo ti
accarezza ha un che di, come dire... vampirharmony? Cioè, con
tutta la simpatia di questo mondo verso l'autore, ma, ecco, in futuro io mi terrei un po' di più verso il sangue, nei titoli.
Comunque,
dopo gli acquisti siamo tornati a cercare Tarenzi, che stava
presentando, in un angolino di stand, il libro di Aislinn,
Angelize. Ammetterò, nonostante l'antipatia della cosa, che
non ero molto interessata alla presentazione, mi trovavo lì per la
firma di Tarenzi. Però poi ho sentito Tarenzi che parlava del libro
e, soprattutto, Aislinn che ne parlava. E se una che scrive un
romanzo sugli angeli ambientato a Milano dice di essersi ispirata a
Dogma di Kevin
Smith e a Buona Apocalisse a tutti! di Neil Gaiman
e Terry Pratchett, mi spiegate come si fa a non prendere quel
libro? Tra l'altro Aislinn aveva fatto dei biscotti buonissimi. Credo
di essermene divorata mezza teglia, anche perché erano quasi le 15 e
a Lucca non ci si ferma neanche per pranzare.
Francesco
Dimitri invece l'ho incrociato più tardi e il suo autografo –
malvagiamente stava dedicandolo a 'ERIKA', poiché gli avevo detto
che ci tenevo all'orgogliosa 'C' del mio nome. Malvagio. Malvagio. -
è stato vergato con un aulentissimo uniposka.
Forse
si sarà già intuito, ma voglio specificarlo ulteriormente: Tarenzi
e Dimitri sono di una simpatia e disponibilità commoventi. Mi hanno
calorosamente ringraziata dopo avermi fatto l'autografo, davvero. Li
avrei clonati.
E
poi Sergio Algozzino, autore di Dieci giorni da Beatle,
di cui ho gioiosamente disquisito qui. Ho portato la mia copia
per un autografo e mi sono allontanata con un disegno stupendo che
non vedo l'ora di mostrare a mia madre, vera detentrice della graphic
novel. Tra l'altro Algozzino si ricordava della recensione ed è
stato di una gentilezza e simpatia meravigliose. Peccato che dal vivo
io abbia l'abilità d'interazione di un opossum deceduto. Però, beh,
grazie mille ad Algozzino, dovesse leggere qui.
Della
Tunué ho preso anche Il gioco lugubre di Paco Roca,
che credo proprio recensirò presto. Meraviglioso. Inquietante e
meraviglioso.
E
poi una gioiosa puntata allo stand della Delos, donde mi sono
accaparrata Marziani, andate a casa! di Fredric Brown
(il primo libro di fantascienza che mi compro) e In trappola al
Gil's Diner di A. Lee Martinez, di cui tempo addietro
avevo letto una recensione entusiastica.
Diciamo
che tra Lucca e compleanno sono a posto con le recensioni per un paio
di mesi. Non so neanche da dove iniziare a leggere...
Oh,
e poi – non c'entra nulla coi libri, ma tant'è – ho incrociato
Dario Moccia e Nonapritequestotubo, al momento i miei
youtuber italiani preferiti insieme a Yotobi. Se non li conoscete vi
consiglio caldamente di cercare qualche loro video, io li adoro. A
pensarci bene sarebbe stato assai cortese da parte mia lasciarli
stare, invece di disturbarli per farci una foto. Una foto in cui
peraltro sembro un nano da giardino, visto che quei due sono
millemila spanne. Più o meno. Che irritazione profonda.
E
dunque, che posso aggiungere? Mi sono divertita un sacco, ho fatto
poche foto, ho visto poca gente e un solo incontro, anche se ne ho
adorato ogni secondo. E ho fatto un sacco di acquisti.
Quindi...
beh, grazie ai miei amici, a chi mi ha fatto compagnia, a chi mi ha
fatto l'autografo e a chi ha preparato i biscotti. È stato davvero
un bel Lucca, dopotutto, se tralasciamo le lamentele all'inizio.
D'altronde, se non mi lamentassi per qualcosa non sarebbe un mio
post.