Un po' di Masterpiece 2 - L'impensabile

Ho ripetuto più e più volte che non ne avrei più parlato, che non mi sarei prestata oltre al facile pettegolezzo televisivo. Da ciò si evince che no, non dovreste fidarvi di quello che dico. Sono una brutta persona.
Dunque, Masterpiece, la seconda puntata. Ricordate la prima? Probabilmente sì, almeno per sentito dire. E il 'sentito dire' è stato impietoso. Meritatamente, visto che è stata veramente una roba orrenda. Piatta, confusionaria, con dei concorrenti che... mah.
Diciamocelo, ci siamo divertiti a parlarne male nella scorsa settimana. Almeno, io mi sono fatta un sacco di risate, alcune più amare delle altre. Gli appigli per le prese in giro erano tanti, quelli per le critiche costruttive pure. Quindi è ovvio che ieri sera, dopo aver acceso la tv ed essermi bene accomodata sulla poltrona, non mi aspettassi molto più che qualche scuotimento di testa, qualche risata e un bel po' di tweet malvagi da gettare in pasto all'Internet.
Invece, contrariamente alle mie più bieche aspettative, è stata una puntata carina. C'è ancora quell'atmosfera da macelleria, quel vuoto di pubblico cui non so dare un senso, una tendenza al personaggio più che evitabile. Però c'era anche un buon ritmo, delle sensate spiegazioni, per quanto brevi, sul perché un dato testo era da bocciare. Vari errori sono stati giustamente criticati, laddove nella prima puntata si discuteva della fuffa. Ridondanza degli aggettivi, struttura, personaggi che non convincono. Mi è piaciuto molto l'intervento di Walter Siti, sul finale. Anche la prova di scrittura in loco è stata gestita meglio, meglio tracciati i contorni della competizione e le linee di valutazione. Tutto sommato... dai, ci stava.
C'è ancora da capire come abbia fatto ad arrivare a fine puntata uno che veniva così pesantemente perculato per i suoi simil-Harmony e che tante volte mi ha fatto rabbrividire. Mi viene da pensare che la scelta sia dipesa dal voler lasciare campo libero a quello che è poi stato vincitore, visto che dopotutto un altro paio di decenti appassionati c'erano, e sinceramente tifavo per loro. Un modo per farlo vincere facile, ecco.
C'è stata la triste caduta di stile di De Carlo, col suo lancio del libro – sì che la tizia pareva simpatica come un giro in betoniera, ma... - e l'attacco inspiegato nei confronti di una ragazza bizzarramente vestita, che dopo aver ricevuto tanti complimenti è stata mandata via in favore dell'Uomo-Harmony.
Ma tutto sommato, se dovesse andare avanti così... diciamocelo, ha un suo senso. I margini di miglioramento sono ancora ampi, ma si vede che le critiche sono state ascoltate e non c'è paragone tra le due puntate. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.
A meno che la prima puntata non fosse volutamente urfida in modo da attirare lo sdegno dell'Internet a scopo pubblicitario. Non mi sento di escluderlo.
In ogni caso... via, per adesso continuerò a seguirlo. E non ve lo sconsiglio come l'altra volta.

Anche se l'estremo fattore LULZ un po' mi manca.