Un po' di Masterpiece

Dunque, in realtà non sono poi così certa che sia il caso di dedicare un intero post alla questione. Anche perché temo che al momento sia un po' il classico argomento trend da cacciatori di visite, e poi ieri ho finito di leggere L'età sottile di Francesco Dimitri che mi è piaciuto veramente un sacco. E oltre a quello ho anche altri libri di cui parlare, solo che, come dire, al momento mi trovo in un piccolo limbo situazionale in cui ho un sacco di tempo per leggere e macino libri più velocemente di quanto non riesca a recensirli.
Però via, due parole su Masterpiece sentivo il bisogno di dirle, quindi facciamo che le dico e poi non ci si pensa più.
Premetto che non l'ho visto tutto, ma solo la parte finale, quando erano rimasti solo in quattro. Non ho mai guardato all'iniziativa con particolare favore, però una puntata per curiosità l'avrei guardata volentieri. Peccato che mi fossi confusa sulla data di messa in onda.
Dunque.
Chi cavolo ha progettato quel set? Sembra una macelleria. Spoglio, triste, i colori troppo forti che ne sottolineano il vuoto. Non ci sono libri, parole, immagini di scrittori... niente. Sarei curiosa di sapere cosa volesse esprimere chi l'ha pensato così. E poi troppo grande per quelle pochissime persone. Perché non c'era pubblico? Qualcuno per dire due parole, per commentare, per votare... cioè, cosa mi dovrebbe comunicare questa mancanza?
Vabé.
I quattro aspiranti scrittori.
Continuavano a definire la propria opera 'romanzo'. Come se fosse già stato scelto, edito, stampato. Due di loro avevano scritto una specie di diario, gli altri non ne ho idea. Tra l'altro il secondo era privo di una vera struttura narrativa. Una, dopo l'eliminazione (in seguito a una delle prove di scrittura più infime cui io abbia mai assistito) ha continuato a ripetere 'Lo pubblicherò a qualunque costo' e qualcosa di inquietantemente vicino al 'Mi è dovuto'. Quello che ha vinto, poi, mi ha fatto rabbrividire col suo 'vendere il prodotto'. Checcristo.
Tra i quattro concorrenti, solo una mi pareva un po' presente, abile. Niente di eccelso, un uso eccessivo di metafore e aggettivi, ma tutto sommato non male. Eliminata in favore del ribbbelleah che ha scritto il diario senza struttura narrativa. Yeah.
Meraviglioso il momento in cui i due finalisti si sono trovati soli con la Signora Bompiani - niente popò di meno che la direttrice editoriale Elisabetta Sgarbi - che fissava il tizio che ha finito per vincere con una certa spaventata perplessità.
E poi era troppo, troppo costruito. Ma non 'costruito' come X Factor, che ammetto essere pianificato più che bene, anche se non ne sono esattamente una fan. Gli attori non avevano ben chiara la propria parte, o la parte era proprio assente e i partecipanti - giudici compresi - non sapevano davvero cosa fare. Si vedeva. Tanto. E soprattutto si è visto davvero pochissimo della 'scelta' critica che dovrebbe essere il fulcro di questo programma. Tu dentro, tu fuori, ciao. Fine.
Onestamente? Alla fine poteva davvero venire fuori qualcosa di carino ed è per questo che finora, nonostante le critiche, quasi tutti abbiamo concluso le nostre riflessioni con un poco convinto 'staremo a vedere'. C'erano De Carlo e De Cataldo, la partecipazione di Massimo Coppola. Ma quello che ho visto ieri sera non mi ha trasmesso nessun affetto per il mondo dei libri, mi ha solo mostrato il lato più mestierante e compiacente. Soprattutto nei confronti dei concorrenti che domineddio. Non era una trasmissione sui libri o per i libri né per i lettori. Non era neanche per gli aspiranti scrittori, ma per quelli che io chiamo 'wanna-be-scrittori'. Quelli che non riescono ad accettare di scrivere per se stessi, che si esaltano all'idea della pubblicazione fine a se stessa. Quelli che non hanno nulla da dire, ma lo dicono comunque. Certo, non dico che tutti i concorrenti siano così, ripeto che ieri ce n'è stata una che dopotutto un senso ce l'aveva. Ma è stata eliminata, temo, in favore della vendibilità di un altro personaggio.
Il lato piacevole è stato il filmato finale, quello coi consigli degli scrittori. Mi ha divertito molto il fatto che essenzialmente stessero evidenziando difetti - a quanto ho capito - presenti in maniera piuttosto pesanti nell'opera del tizio che ha vinto.
Vabé, ci volevano delle aspettative per dirsi delusi.
Però boh, si poteva fare molto di meglio.