Piccoli scorci di libri Austeniani

Sono ripiombata con tutte le scarpe in un periodo 'Austeniano', di quelli in cui vorrei leggere tutto ciò che è stato scritto da e su Jane Austen e centellino la visione dei film tratti dai suoi libri, perché non perdano la loro magia in vista del prossimo periodo Austeniano. Posso frattanto dire che il film del 2007 tratto da Persuasione non mi è piaciuto granché, troppo freddo e grigio, con tentativi troppo espliciti di dargli un taglio intimista. In compenso mi è piaciuto moltissimo quello tratto da L'abbazia di Northanger, che credo sarebbe piaciuto anche alla stessa zia Jane.

La vita secondo Jane Austen di William Deresiewicz – traduzione di Claudio Carcano – Tea, 2012

Questo l'ho letto qualche mese fa, e chissà perché è rimasto in fondo alla pila di libri da recensire finora. È rimasto schiacciato così a lungo che si è appiattito, e potrebbe perfino passare per un libro mai letto.
A scrivere questo libro è un professore di Yale che racconta di sé e di come i libri di zia Jane abbiano finito per cambiarlo, per fargli capire quali sono le cose veramente importanti della vita. All'inizio era uno studentello saccente che gongolava citando Joyce e Proust, che spargeva un dignitoso disprezzo quando si parlava dei romanzi Austeniani o delle sorelle Bronte. Poi il professore di letteratura inglese annuncia che dovranno leggere Emma, e lui si predispone a una tremenda lettura. Che gli sembra tale, almeno all'inizio. Non capisce Jane, non ne coglie e sottigliezze, ne ignora l'ironia, il ridicolo. La situazione grottesca del padre di Emma, le sue assurde preoccupazioni, le lunghe tirate con cui cerca di proteggere i suoi amici dai malanni e se stesso dalla solitudine. La figura di Emma, che parte così fiera, sicura di sé, decisa a fare da Cupido a mezzo mondo, e che finisce soltanto per fare disastri. Emma è il mio romanzo austeniano preferito, proprio per come la protagonista cambia dall'inizio alla fine della storia.
E dopo Emma, arrivano anche gli altri libri di Jane, e quello che hanno fatto a William durante e dopo la lettura. Come l'hanno cambiato, che cosa gli hanno fatto capire.
È un bel libro, fluido, totalmente Austeniano, che sono ben lieta di aver letto. Non è poi gonfio di rivelazioni sulla vita dell'autrice, però, se è questo che si cerca.

Jane Austen – I luoghi e gli amici di Constance Hill – traduzione di Silvia Ogier, Mara Barbuni, Giuseppe Ierolli, Gabriella Parisi – Jo March, 2013 – In collaborazione con JASIT

In caso ve lo steste chiedendo, Jasit è il portale ufficiale della 'Jane Austen Society of Italy', in cui si possono trovare decine di articoli meravigliosi tutti a tema Austeniano. Consiglio una quanto più solerte visita al suddetto sito.
Dicevo, se si cercano rivelazioni sulla vita di Jane, stralci delle lettere che ha scritto e ricevuto, la storia della sua famiglia e dei suoi amici, dei luoghi che ha visitato e che magari hanno ospitato i suoi personaggi, allora questo libro è perfetto.
C'erano una volta Constance e Ellen Hill, due sorelle super-janeites. Era il 1901 quando le due sono partite per visitare uno ad uno i luoghi di zia Jane. E mentre Constance scriveva il 'diario di bordo', annotando scoperte e impressioni, Ellen abbozzava il disegno del paesaggio, e le sue illustrazioni punteggiano il volume.
Finora è il testo più completo che io abbia letto sulla vita di Jane Austen, e anche il più caloroso. Constance e Ellen sono sue ardenti ammiratrici, e il loro viaggio è motivato dallo stesso sentimento che mi ha imposto la lettura di questo libro – e che spero che un giorno mi porterà a percorrere lo stesso tragitto.
Avevo iniziato a leggerlo diverso tempo fa, per interromperlo che ero appena a metà lettura. Non perché non mi piacesse, ma perché non ero nello stato d'animo adatto. Non mi sentivo particolarmente janeite e soprattutto stavo preparandomi per un esame particolarmente malvagio. Ora, gli esami che sto preparando sono doppiamente orridi, ma la metà che mi mancava di questo libro mi è scivolata sotto gli occhi nel giro di mezza giornata, e l'ho terminato che erano passate le 2 di notte, da quanto avevo bisogno di finirlo.

Superfluo dire che consiglio entrambe le letture ivi presentate, ovviamente a seconda delle esigenze. Le ho adorate entrambe, per motivi diversi.
Quindi, beh.
'Have a Jane day'.