Col passare del tempo mi sono fatta sempre più cauta, quando si tratta di
accettare libri in lettura direttamente da autori e case
editrici, ed è con pignoleria da inquisitore che spulcio pagine
facebook, siti e cataloghi.
Mi
rendo conto che questa introduzione potrebbe fare pensare malissimo
della casa editrice del cui libro vorrei chiacchierare oggi. Errore
mio. Tutto il contrario.
In
realtà l'ufficio stampa della casa
editrice Casa Sirio ci ha messo pochissimo a sconfiggere la mia naturale diffidenza. Un po'
perché la ragazza che mi ha contattato sapeva ampiamente il fatto
suo, un po' perché il sito della casa editrice è fatto davvero
bene e le copertine sono proprio belle.
E anche perché la pagina manoscritti mi ha fatto ridere.
E venendo infine al punto dopo estenuanti e inutili soliloqui, concludo che Ti scriverò prima del confine di Diego
Barbera mi è piaciuto un sacco.
Il
protagonista è M***o, un ragazzo di venticinque anni che si ritrova
in una clinica per la riabilitazione dopo quello che per lungo tempo
viene chiamato soltanto Il Fatto, e che poco a poco si rivela ai lettori. È
messo male, si dice sia perfino morto e che sia tornato in vita, e si
ritrova ad essere considerato suo malgrado un eroe nazionale, con
tutte le infinite rotture di scatole che questo status gli riserva.
In questa clinica di lusso dove tuttavia si mangia malissimo, conosce
Giulia, una ragazza che ha deciso che non ha più voglia di parlare,
ma scrive e disegna e racconta col linguaggio dei segni.
La
struttura del romanzo è semplice, conosciamo Giulia grazie a quel
poco che racconta a M***o e viceversa. M***o parla della propria
infanzia, della sua adolescenza, di come ha conosciuto il suo
migliore amico. Giulia ascolta avidamente questi pezzi di vita e poi
gli regala dei piccoli frammenti della propria.
Ci
sono alcuni personaggi secondari che mi sono piaciuti moltissimo, e
di cui davvero avrei voluto leggere di più. Come il ragazzino col
bicchiere, l'anziano con le porte misteriose, la compagna di stanza
di Giulia, l'enorme infermiere gentile.
Non
mi piace che da questo libro esca un post così breve e stringato, ma
parlarne di più vorrebbe dire sviscerarlo e riassumerlo, il che
finirebbe col rovinarne la lettura. È un libro bello e semplice
nella costruzione. È la storia di M***o che a un certo punto si
incontra con quella di Giulia, e la narrazione del Fatto e di tutto
quello che comporta diventa secondaria.
È
abbastanza palese che lo consigli, e già che ci sono vi invito anche
a dare un'occhiata al sito della casa editrice, che è appena
nata ma già promette assai bene.