Piccole cose belle #2 Legge Levi e Book Pride

Mi pare d'uopo far notare, di modo che possiamo apprezzare la cosa nella sua pienezza, che nonostante tutto la Legge Levi non è stata abolita. Parrebbe al sicuro, per il momento, il che non è forse meritevole di un enorme sospiro di sollievo da parte dell'editoria tutta?
Secondariamente, a fine marzo a Milano avrà luogo Book Pride, una fiera dell'editoria indipendente che mi ispira un sacco, vi indirizzo qui per i particolari. A parte il fatto che spero vivamente di riuscire a farci un salto, mi verrebbe da collegare la fiera e quindi la presenza di un sacco di editori indipendenti in uno stesso perimetro, al discorso che portavo avanti in questo post, quello che auspicava la creazione di una rete di editori indipendenti che potessero farsi vicendevolmente le veci di promotori. E quindi, che c'entro io? C'entro che magari nel giro di un mese riesco a formarmi in testa un'idea di più precisa, un progetto meglio formato e un discorso convincente con cui proporre l'iniziativa agli editori. Dopo avergli spolpato gli stand, dico.
E dopo aver giocato - e perso - alla partitona di Trivial Letterario in cui intendo assolutamente cimentarmi con gli altri blogger che faranno un salto alla fiera.


In realtà ho elencato ben due cose belle, quindi è un post sovrabbondante di allegria. Bene così, no? Così magari si evita di pensare alla possibile acquisizione di RCS da parte di Mondadori.